I mesi di Aprile, Maggio e Giugno regaleranno finalmente qualche weekend di relax e break a
tutti coloro che arrivano da un inverno di lavoro e faticosa quotidianità.
Ed è proprio a loro che, in questo articolo, ci vogliamo rivolgere parlando di un tema sul quale si è dibattuto spesso negli ultimi due anni, a seguito della pandemia di Covid che ci ha visti inizialmente soccombere dietro infinite riunioni e incontri online, didattica a distanza, continuo uso (e abuso) di dispositivi elettronici.
Ebbene, dov'è finito – a distanza di un biennio – il famoso lavoro da remoto o smart-working
tanto promesso da moltissimi datori di lavoro in tutto il mondo?
Lavorare da remoto è ancora possibile? E se sì...quale luogo scegliere?
Nonostante quella del lavoro da remoto sia stata considerata, sulle prime, un'idea davvero innovativa e salutare per milioni di lavoratori in tutto il mondo, capaci di poter svolgere il proprio compito ovunque si trovassero, ottimizzando i tempi morti di trasferte, file sui mezzi pubblici, e riuscendo a ritagliarsi più tempo per sé e per il proprio benessere psico-fisico, i cui standard sono fondamentali da mantenere anche per un miglior rendimento professionale, se guardiamo a ciò che succede oggi...ben poco è rimasto delle tante promesse e gli incentivi sul tele-lavoro. Le aziende, a mano a mano, hanno preferito riassorbire in presenza le proprie risorse, magari cambiando leggermente gli orari, concedendo un pomeriggio o una giornata a settimana di home –
office ma non gestendo interamente le prestazioni nella modalità remota.
Dall'altra parte, seguendo i risultati di alcuni studi e ricerche contemporanee, molti lavoratori hanno rivelato la preferenza rispetto alla possibilità di scegliere in autonomia come gestire il proprio lavoro quotidiano; tuttavia si sono detti indecisi su quale fosse il luogo migliore in cui spostarsi o trasferirsi temporaneamente.
Un buon compromesso? Lavorare qualche giorno dalla Fattoria Le Caprine:
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